“In un
antico fabbricato posto in via Stella il signor M. Cappelli ha
fatto i primi studi, ha superato le inevitabili peripezie delle
industrie nuove, ha infine impiantato uno stabilimento che fa
seria concorrenza e fra breve soppianterà tutte le
produzioni
che ci piovono d'oltr'Alpi.”
Così scriveva nell'ottobre
del 1894 il redattore della Rivista
Scientifico-Artistica di Fotografia, bollettino del Circolo
Fotografico Lombardo; ma chi era questo “M.
Cappelli”
?
Michele Cappelli nacque a Firenze nel
1854 nella modesta
famiglia di un operaio tipografo, molto giovane
iniziò a
lavorare nello studio fotografico fiorentino di Luigi
Montabone.
Quest'ultimo
era il fotografo ufficiale della famiglia reale e pur avendo
come sede principale la città di Torino aveva aperto studi
anche in
altre città, prima a Milano e poi a Firenze e Roma
seguendo i
trasferimenti della “Real Casa” nelle
nuove capitali del
nascente Regno D'Italia.
Michele Cappelli lavorava nello studio
con mansioni di tecnico di laboratorio, quindi sempre a
contatto con le problematiche relative alla preparazione ed al
trattamento dei supporti sensibili a base di collodio.
Intorno
al 1880 Cappelli si trasferì a Milano e passò
alle dipendenze del
fotografo milanese Giulio Rossi che oltre ad essere un valente
fotografo aveva messo in piedi una produzione artigianale di lastre
alla gelatina-bromuro d'Argento, il supporto sensibile che
cominciava a conquistare il mondo della fotografia.
Nel
1884 Giulio Rossi moriva e nel 1886 Michele Cappelli iniziava
a
lavorare nello stabile di via Stella 31 alla produzione di
lastre alla gelatina di propria preparazione, che nel 1887
all'Esposizione Fotografica di Firenze ebbero i primi
riconoscimenti ufficiali.
Da quel
momento la produzione della “M. Cappelli”,
che a buon
diritto si può considerare la più antica fabbrica
italiana di
lastre fotografiche, iniziò diffondersi sempre di
più ottenendo
premi e riconoscimenti in Italia ed all'estero.
All'inizio la
produzione era modesta, 20-30 metri quadri al giorno, ma nel 1894 era
già salita a 300 metri quadri pari a circa 8500 lastre 13x18
al
giorno; la produzione comprendeva:
- lastre rapidissime
(etichetta Arancio)
- lastre di media rapidità (etichetta
Verde)
I formati disponibile partivano da 6x8 cm per arrivare a
50x60 cm.
Al 1894 possiamo datare anche le prime
produzioni
di lastre ortocromatiche che erano sicuramente disponibili nel
1899.
Nei primi anni del 1900 la produzione
comprendeva i
seguenti tipi di lastre:
- etichetta Arancio (rapidissime)
-
etichetta Verde (media rapidità)
- Antihalo
- Ortocromatiche
(con una nuova emulsione)
Nel 1910 si aggiunsero:
- lastre
Radiografiche
- lastre per diapositive (usate soprattutto in
stereofotografia)
- lastre Ortocromatiche speciali per
riproduzioni (usate soprattutto nella riproduzione di quadri)
Tra il
1913 ed il 1914 la produzione venne trasferita in un nuovo e
più
grande stabilimento in via Friuli 31 e sempre in quel periodo altri
tipi di lastre completarono e arricchirono il catalogo della
M.
Cappelli:
- etichetta Avana (rapidissima per climi caldi) in cui
la gelatina poteva sopportare temperature più
elevate senza
rammollirsi, studiate evidentemente per essere usate in paesi
tropicali (come le nuove colonie italiane)
- etichetta Violetta
(ultra rapide)
- etichetta Blu (extra rapide) a contrasto morbido,
molto adatte per il ritratto.
Come abbiamo
già avuto modo di dire nel 1913 la Cappelli
acquisì la Gyska, nota
produttrice di carte fotografiche, settore in cui la Cappelli era
completamente assente; il “matrimonio”
ebbe però breve
durata dal momento che già nel 1916 il marchio
Gyska tornò ad
essere indipendente.
Alle soglie della prima guerra mondiale
Michele Cappelli era diventato, da semplice operaio, un
affermato
e ricco industriale.
Testi vari per approfondimenti
da Rivista
Scientifico-Artistica di Fotografia ottobre 1894
|

Michele
Cappelli in due ritratti eseguiti in età diverse

biglietti
pubblicitari Montabone e Rossi

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1906

stabilimento
di via Friuli

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1913

pubblicità
1914
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