UN MONDO D'ARGENTO

Breve storia dei supporti per la fotografia in Italia (1839 - 1939)



la luminosa
cappelli
film ferrania
tensi
gyska


    Dopo aver raccontato della Bencini e delle sue fotocamere avevo pensato di realizzare un libro simile per raccontare quello che avevo scoperto sulle fotocamere di un'altra importante industria fotografica italiana: la Ferrania.
    Nell'affrontare però il materiale relativo alla nascita della grande azienda ligure mi sono reso conto che non era possibile parlare della storia della Ferrania senza raccontare la storia della pellicola fotografica che era il cuore dell'attività industriale della stessa.
    E' nato così questo nuovo progetto in cui cercherò di raccontare in modo semplice come si sono evoluti i materiali sen­sibili alla luce dalle origini della fotografia fino agli anni 30 del secolo scorso 
con particolare attenzione alla produzione italiana e comunque a ciò che i foto­grafi delle varie epoche potevano più facilmente re­perire nel nostro paese.

    La fotografia non digitale, quella “tradizionale”, quella che, con un termine poco appropriato, viene anche detta “analogica”, quella che forse sarebbe meglio definire “chimica”, quella che d'ora in poi chiameremo semplicemente “fotografia”, è basata su alcune proprietà dei sali di Argento. 
    I sali di Argento utilizzati nella fotografia sono gli Alogenuri (Cloruro, Bromuro e Ioduro); questi composti di colore bianco o giallo se esposti alla luce scuriscono perchè lo ione Argento in essi conte­nuto viene trasformato per effetto della radiazione luminosa in Argento metallico di colore nero .

    Nella pratica per ottenere delle immagini fotogra­fiche, negative o positive, è necessario che questi sali siano stesi in uno strato sottile, uniforme e stabile su un supporto più o meno rigido in modo che tale pre­parato possa essere manipolato, inserito all'interno degli apparecchi fotografici e sottoposto a tutte le operazioni necessarie per ottenere un'immagine per­manente. 
    All'inizio i “Padri della Fotografia” utilizzarono tecniche diverse per preparare dei supporti sensibili alla luce a base di sali d'Argento ma in un tempo ra­gionevolmente breve gli studi e le invenzioni di vari ricercatori portarono alla messa a punto di una tecni­ca che ancora oggi è alla base della moderna fotogra­fia.


PARTE PRIMA - Da Daguerre alla Ferrania (1839 - 1919)
         
PARTE SECONDA - Tra le due Guerre Mondiali (1919 - 1939)

PARTE TERZA - La fotografia a colori dalle origini al 1939
                                                   
 


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