Il
1946 fu un anno che definire difficile è veramente poco;
l'Europa è
appena uscita dalla guerra, molte fabbriche sono state distrutte,
specialmente in Germania, messa a ferro e fuoco dagli Alleati e
divisa tra la zona
controllata dai Russi e quella sotto il controllo degli
Anglo-Americani.
Come
in tutti i settori anche in quello ottico-fotografico c'era grande
penuria di materiale e quello che con difficoltà si riusciva
a
trovare aveva costi molto alti; mancavano sia il materiale sensibile
che le fotocamere, per lo più circolavano apparecchi usati o
rimanenze dai magazzini che si erano salvati dai bombardamenti e dai
combattimenti.
Molti
dilettanti avevano perduto le loro fotocamere perchè
distrutte,
danneggiate o requisite durante il conflitto, inoltre non
sempre
avevano il denaro per riuscire ad acquistare il poco che si riusciva
a trovare, oltre al tempo e alla voglia di fare fotografie.
Malgrado
tutto il mondo italiano della fotografia cominciò a
muoversi,
l'antica e importante rivista Il Progresso Fotografico
tornò ad
essere stampata, anche se in forma ridotta, e sul finire dell'anno la
Fiera di Milano tornò ad ospitare le novità della
rinata industria
fotografica nazionale in grado di presentare alcune fotocamere
degne di nota come la Sogno Ducati, la Lucky, la Sirio e la Sunshine.
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