FOTOCAMERE  BENCINI

POCKETCOMET 

COMET 310, COMET 210, COMET 418, COMET 318, COMET 218,COMET 418S, COMET 318S, COMET 218S, COMET 118S

310 SCHEDA 310

   Nel 1972 la Kodak rivoluzionò per la seconda volta il settore delle fotocamere economiche presen­tando alla Photokina di Colonia gli apparecchi POC­KET INSTAMATIC.
   Era in pratica il sistema già collaudato con suc­cesso nelle fotocamere Instamatic del 1963 con la differenza che la pellicola utilizzata, denominata for­mato 110, era molto più stretta di quella del formato 126 ed il negativo che si otteneva era di soli 13x17 mm; il risultato fu di avere caricatori e quindi appa­recchi molto più piccoli e leggeri. 
   D'altra parte il notevole miglioramento avuto nel­le prestazioni delle pellicole consentiva di ottenere anche da negativi così ridotti delle stampe di qualità accettabile.
  
   Alla Photokina del 1974 la Bencini presentò la Comet 310, un apparecchio per caricatori formato 110. Si trattava di un apparecchio in metallo dalla for­ma molto appiattita, simile a tutti le fotocamere di questo tipo, poco più grande di un pacchetto di siga­rette.  
   Nel 1975 alla Comet 310 venne affiancata un al­tro apparecchio più semplice per completare la fami­glia per caricatori 110 e cioè la Comet 210.

   Nel 1976 la Philips inventò un nuovo tipo di lam­pada lampo denominata FLIP- FLASH e formata da 8 lampade collegate in due serie di 4, l'accensione delle lampade avveniva per mezzo di fenomeni pie­zoelettrici.    Il fenomeno piezoelettrico non era una scoperta recentissima e consisteva nel fatto che alcuni mate­riali quando vengono sottoposti a sollecitazioni mec­caniche, come ad esempio una pressione, generano una piccola corrente elettrica. 
   In questo caso l'elemento piezoelettrico era un piccolo cubo di materiale ceramico situato all'interno della fotocamera che subiva una sollecitazione mec­canica a seguito della pressione sul pulsante di scat­to
   Anche in questo caso, come per il magicube, non era necessaria alcuna alimentazione esterna con pile.
Ovviamente l'innesto per questa nuova lampada lampo era differente da quello per il magicube e nel 1976 la Bencini iniziò la produzione di una nuova serie di apparecchi per caricatori formato 110 adatti all'uso del Flip-flash. 
   L'aspetto generale e la disposizione dei comandi era del tutto simile a quella dei modelli precedenti ma vi erano alcune importanti differenze: 

   - Comet 418
- l'obiettivo era in vetro da 25 mm /1:4 con la possibilità di regolare il diaframma tra 6 possibili aperture comprese tra 4 e 22. Era presente un esposimetro al selenio che indi­cava su un'apposita scala il diaframma corretto da impostare per ottenere foto perfettamente esposte. 
Il tempo ordinario di otturazione era di 1/100, in­serendo il flip-flash il tempo si regolava automatica­mente a 1/50  
   - Comet 318 - come il modello 418 ma senza esposimetro al selenio 
   - Comet 218 - come il modello 318 ma senza possibilità di regolare il diaframma.

   Nel 1979, seguendo l'esempio della Kodak, le fo­tocamere pocket della Bencini vennero dotate di una maniglia in plastica per facilitare la presa, la stessa maniglia era incernierata sul corpo dell'apparecchio e quando veniva ripiegata sullo stesso diventava una custodia rigida. 
   Le nuove fotocamere subirono anche altre modi­fiche più tecniche, in particolare erano in grado di ri­conoscere la sensibilità della pellicola che veniva in­trodotta ( 100 o 400 ASA) ciò grazie alla presenza all'interno dell'appa­recchio di un pulsantino e alla presenza sul caricato­re 110 di opportune sagomatu­re
   La diversa sensibilità modificava automaticamen­te i parametri con cui l'apparecchio esponeva la pel­licola alla luce (tempi o diaframmi). 

   I nuovi modelli erano quattro: 
   Comet 418 S
– Le caratteristiche fondamentali erano le stesse della Comet 418, compresa la presen­za dell'esposimetro al selenio e la possibilità di rego­lare il diaframma tra 6 possibili aperture.
 L'obiettivo era il solito tripletto in vetro ottico da 25 mm / 1:4 
Il tempo di otturazione era di 1/200 sia con pelli­cola da 100 che da 400 ASA, la diversa sensibilità del film produceva una variazione automatica di due diaframmi nella lettura dell'esposimetro; inserendo il Flipflash il tempo di otturazione scendeva a 1/40. 
   Comet 318 S
– Come nella Comet 318 in questo modello
mancava l'esposimetro mentre era mantenu­ta la possibilità di regolare il diaframma tra 6 valori possibili. 
 L'obiettivo era il solito tripletto in vetro ottico da 25 mm / 1:4. Il tempo di otturazione era automaticamente di 1/125 con pellicole da 100 ASA e di 1/250 con pelli­cola da 400 ASA; con il Flipflashil tempo scendeva a 1/40. 
 Negli apparecchi già descritti la scala dei dia­frammi riportava sempre in parallelo una scala con simboli e distanze per l'uso del flash ( Fig 3, 10 e 13 ), in questo apparecchio la diversa sensibilità del­la pellicola produceva anche la variazione automati­ca di un simbolo in questa scala.
 
   Comet 218 S
– In questo apparecchio l'obiettivo era un tripletto da 25 mm 1/8 ed era possibile regola­re il diaframma tra 4 possibili valori compresi tra 8 e 22. 
 Il tempo di otturazione era automaticamente di 1/125 con pellicole da 100 ASA e di 1/250 con pelli­cola da 400 ASA; con il Flipflashil tempo scendeva a 1/40. 
 Come nella Comet 318 S la diversa sensibilità del­la pellicola produceva nella scala con simboli e distanze per l'uso del flash la variazione automati­ca di un simbolo.  
   Comet 118 S – Era il più semplice tra i nuovi modelli: l'obiettivo era un tripletto da 25 mm 1/8 con diaframma unico e il tempo di otturazione era auto­maticamente di 1/125 con pellicole da 100 ASA e di 1/250 con pelli­cola da 400 ASA; con il Flipflashil tempo scendeva a 1/40
.

   I modelli 310 e 210 furono commercializzati fino al 1979 così come i modelli 418, 318 e 218, i model­li 418 S, 318 S, 218 S e 118 S furono commercializ­zati fino al 1984.
   Alcuni di questi modelli furono sicuramente ven­duti anche all'estero, in particolare in Gran Bretagna ed è possibile ritrovare modelli in cui è presente il nome del distributore per quel paese ovvero la cate­na di farmacie Boots.

   Dal punto di vista collezionistico questi apparec­chi sono comuni, poco ricercati e di scarso valore economico.


sopra dietro
aperta

210 418
218

318s 418s
118s

modelli
218s

copertina libro

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