A partire
dalla metà degli anni 60 la Bencini
produsse apparecchi, soprattutto per caricatori kodapak, anche
con altri
marchi; era questa una modalità di commercializzazione non
nuova e che era
utilizzata anche da altre aziende sia in Italia che all'estero.
Per il
mercato
estero vennero prodotti apparecchi con marchio
“Boots” che come abbiamo già
avuto modo di riferire era la catena di farmacie che in Gran Bretagna
era
agente della Bencini, vennero prodotte anche apparecchi per altri
paesi, come
ad esempio la Francia, a cui era probabilmente destinato un altro
apparecchio
denominato “Tre Bon”, del tutto
simile alla Comet 400.
Per il mercato
italiano la Bencini produsse apparecchi fotografici ed altri
prodotti per il
CIDAF ( Consorzio Italiano Distributori Articoli Foto-cine-radio ) che
venne
costituito a Milano nel 1970 ad opera di un gruppo di 16 distributori
operanti
in varie regioni italiane e che uniti coprivano
praticamente tutto il
territorio nazionale: tra i più importanti possiamo
ricordare Bancolini
(Bologna), Bigagli (Firenze), Crovetto (Genova), Pecchioli
(Torino), Ropolo
(Torino), Randazzo (Palermo).
La costituzione di questo
consorzio fu
un'operazione
che nelle intenzioni dei soci voleva aiutare i piccoli commercianti dei
piccoli
centri: infatti in un comunicato pubblicitario del 1971 si leggeva - “il
CIDAF non condivide l'opinione espressa da alcuni che i punti di
vendita
periferici siano destinati a sparire, e tanto meno che non abbiano
più ragione
di esistere.....Ammesso che attualmente essi collochino una
quota modesta
della produzione complessivamente commercializzata, non
è affatto da escludere
che in futuro la loro importanza aumenti man mano che la fotografia e
la
cinematografia si diffondono nelle aree di loro
influenza.”-
In pratica lo
scopo del Cidaf era quello di offrire
ai propri clienti
articoli facilmente
vendibili ad equo prezzo uguale in tutto il territorio nazionale e
determinati
in modo da offrire a tutti i rivenditori onesti guadagni.
Il
primo prodotto che il Consorzio iniziò a
distribuire fu proprio un apparecchio
per caricatori kodapak prodotto dalla Bencini e denominato CIDAF
Modello
001.
Altre caratteristiche di questo apparecchio,
simili a
quelle della
Comet 404, erano:
- regolazione del diaframma su 3 valori di
apertura indicate
da simboli
- innesto per cuboflash
- frontale tipo legno.
Altro apparecchio
prodotto
dalla Bencini fu
la CIDAF 0016, con caratteristiche del tutto simili
a quelle della CIDAF
001 ma con un disegno del frontale uguale a quello della Comet
126X.
Per il
Consorzio venne prodotto un ultimo apparecchio per caricatori
kodapak
denominato CIDAF 0016X.
Le
caratteristiche tecniche principali
erano le solite presenti negli apparecchi precedenti, uniche
differenze
erano
- innesto per magicube
- frontale con disegno differente
La
fotocamera più interessante prodotta dalla
Bencini per il Consorzio fu comunque la CIDAF 0018.
Si trattava
di un apparecchio per pellicola 35 mm e formato 24x36 mm con le
seguenti
caratteristiche:
- obiettivo anastigmatico a tre lenti con focale di 50
mm f
1:2,8 con messa a fuoco su scala in metri da 1,2 metri
all'infinito
-
diaframma
regolabile da 2,8 a 22
- otturatore a quattro velocità
(1/30, 1/60, 1/125,
1/250) più la posa B sincronizzato per il flash.
Considerando le
caratteristiche tecniche e l'aspetto di questa fotocamera era
evidente la
similitudine con la Comet NK 135, la Cidaf 0018 però
anziché cercare di imitare
un apparecchio reflex monoobiettivo era ispirato alla forma
degli apparecchi a
telemetro tipo Leica M, senza il simil-pentaprisma.
Nel libro
di Mario
Malavolti dedicato alle Bencini viene citato e ritratto un
apparecchio
denominato Koroll 36, del tutto simile alla Cidaf 0018, mai
entrato in un
listino della casa milanese: evidentemente per evitare inutili
concorrenze la
commercializzazione di questa tipologia di apparecchio venne
lasciata in
esclusiva alla CIDAF.
La collaborazione con il CIDAF durò
per pochi anni perchè
a partire dal 1974 del Consorzio non si ritrova nessuna traccia.
Questi
apparecchi erano prodotti per il
mercato nazionale e quindi è quasi certo che l'esportazione
non si sia mai
verificata.
Dal punto di vista
collezionistico l'unico
apparecchio di un certo
interesse potrebbe essere la CIDAF 0018 che per altro non è
molto comune; il
valore è modesto.
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