STORIA FOTOCAMERE FERRANIA

Dalle origini al 1946: dai primi box alla Zeta Duplex 2

( Zeta, Eta, Zeta Duplex, Alfa, Beta, Zeta Duplex 2 )


BOX1
Uno dei primi box Ferrania


zeta
Zeta


eta
Eta


folding filma
Folding Filma 6x9


alfa
Alfa

    La Ferrania fu sicuramente la più importante tra le industrie fotografiche italiane e prese nome dalla località in provincia di Savona dove era ubicato lo stabilimento più importante.                                          La società nacque ufficialmente il 10 novembre 1937 ma la sua storia iniziò nel 1917 con la costituzione della FILM (Fabbrica Italiana Lamine Milano) e continuò, dopo la fusione con la 

S. A. Michele Cappelli nel novembre 1932, nella FILM – Fabbriche Riunite Prodotti Fotografici Cappelli e Ferrania.                                                                                          
   Abbiamo già raccontato queste vicende nel progetto “Un Mondo d'Argento” e rimandiamo a quelle pagine per i particolari
.

    Quando maturò nella dirigenza della futura Ferrania l'interesse verso la fabbricazione di apparecchi fotografici?                         
   Non ho trovato notizie precise in merito, certo è che intorno al 1935 la FILM – Cappelli e Ferrania acquistò la società fiorentina FIAMMA, da anni attiva nella costruzione di ottimi apparecchi fotografici, che già fabbricava per la Cappelli un apparecchio box formato 6x9 cm su pellicola 120; che la cosa fosse voluta o meno l'acquisto della fabbrica di Firenze portava all'interno della società di Ferrania tutta una serie di conoscenze e di competenze progettuali, tecniche ed industriali relative alle fotocamere di cui l'azienda ligure era assolutamente priva.                                                                                                 Qualche anno dopo, probabilmente intorno al 1937, venne acquistata anche la FILMA di Torino specializzata nella costruzione di semplici apparecchi box in lamierino; è curioso osservare come le vicende della Ferrania e della Bencini inizino ad intrecciarsi fin dalle origini, infatti Antonio Bencini fu co-fondatore sia della FIAMMA che della FILMA.

    La neonata Ferrania era ora pronta ad iniziare la propria avventura nel settore delle fotocamere.            Sul Progresso Fotografico del maggio 1939 in un articolo intitolato “ La Fotografia alla Fiera di Mila­no” l'inviato scriveva: “ Ferrania ci dà una sorpresa gradita. Questa italianissima Casa, non paga di miglio­rare sempre più il suo materiale sensibile, inizia la costruzione di macchine fotografiche. Comincia modestamente con la cassettina, pratica ed indovinata, e siamo certi che finirà al 24x36 mm “.                                                                                            
   Anche sul catalogo della genovese Ippolito Cat­taneo dello stesso anno era presente tra gli apparec­chi per dilettanti a cassetta una fotocamera per il for­mato 6x9 cm a marchio Ferrania.                                      Sempre in quel periodo furono fabbricati altri due semplici box in metallo a marchio Ferrania, uno per il formato 6x9 ed uno per il formato 4,5x6; entrambi erano la copia esatta di fotocamere prodotte dalla già citata FILMA.

    Dopo questo inizio la Ferrania si organizzò meglio attrezzando per la produzione di fotocamere una parte dello stabilimento ex-Cappelli di Milano e costituendo appositamente per lo scopo una nuova società all'interno del gruppo denominata Società Anonima Apparecchi Fotografici Ferrania.                                Così alla Fiera di Milano del 1940 vennero presentati due nuove fotocamere, la Zeta e la Eta; la prima era una box per il formato 6x9 cm, che in pratica andava a sostituire gli apparecchi per lo stesso formato fino a quel momento commercializzati, mentre con la seconda per la prima volta la Ferrania si cimentava nella progettazione e nella produzione di una fotocamera che usciva dallo schema della classica forma a parallelepipedo per avviarsi verso forme più moderne.

    A proposito della produzione in quel anno vorrei segnalare una curiosità che credo sia inedita.                Su Il Corriere Fotografico del maggio 1940 era pubblicato un resoconto relativo alle novità foto-cinematografiche presenti alla Fiera di Milano, tra l'altro il giornalista scriveva: “Nel posteggio della Ferrania abbiamo visto due fotocamere a cassetta: la Eta 4x6,5 cm e la Zeta 6x9 cm, ed una fotocamera pieghevole di modico prezzo: la Filma 6x9 cm con obbiettivo acromatico.”                    Di questa fantomatica folding non è mai stata trovata nessuna traccia, probabilmente era un prototipo che non venne messo in produzione in quel periodo.                                                                                Recentemente nel libro di Angelo Salmoiraghi – Ferrania: dalle antiche ferriere all'industria dell'immagine - , ho trovato un'immagine relativa ad un cicloraduno svolto a Savona nel 1939 con la partecipazione di dipendenti Ferrania dove è rappresentato un modello ingrandito di come forse poteva apparire la fotocamera folding in questione.

    Il 1941 fu probabilmente l'anno di produzione della Zeta Duplexche affiancò la Zeta dalla quale differiva per la possibilità di poter ottenere sulla pellicola formato 120 negativi da 6x9 o da 4,5x6 cm semplicemente regolando opportunamente due piccoli riduttori all'interno dell'apparecchio.                         Intorno al 1942 può essere datato l'inizio della produzione di altri due apparecchi: 
- Alfa : in lamierino metallico per il formato 4,5x6 cm su pellicola 127 
- Beta : in bachelite, quindi prima fotocamera Ferrania in materiale non metallico, per il formato 6x6 cm su pellicola 120. 
  Le difficoltà collegate all'andamento della guerra, che ormai coinvolgeva tutta l'Europa e non solo, obbligarono la Ferrania a sospendere la produzione anche di fotocamere.

    Alla fine della Seconda Guerra Mondiale gli impianti della Ferrania erano integri, risparmiati dai bombardamenti degli Alleati ed anche il personale era riuscito ad evitare la precettazione in Germania o il richiamo in guerra perchè le fabbriche del''azienda erano considerate “Stabilimento Ausiliario Germanico”. 
    Le lavorazioni lentamente riprendevano ostacolate dalla mancanza di materie prime e combustibili, dalla incerta ed irregolare fornitura di energia elettrica, il tutto nel bel mezzo di una confusa situazione politico-amministrativa che rendeva difficile reperire ed acquistare ciò che era necessario. 
    Per quanto riguarda le fotocamere nell'immediato dopoguerra vennero riproposti con leggeri ritocchi alcuni degli apparecchi già in vendita durante il conflitto, come la Eta, la Alfa e la Zeta Duplex; quest'ultima venne rinnovata in modo più marcato ed anche il nome subì una leggera modifica diventando Zeta Duplex 2.
    Ma già alla Fiera di Milano del 1946 nello stand della Ferrania si facevano grandi annunci sulla pellicola a colori italiana ed un nuovo apparecchio fotografico 24x36 mm
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zeta duplex
Zeta Duplex
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