Nel 1951
l'industria fotografica in Germania si era completamente ripresa, la
produzione del periodo aveva raggiunto e superato i livelli di quella
anteguerra, la produzione in meno di un anno era passata da 100.000 a
200.000 apparecchi e le esportazioni erano aumentate del 66%.
Il
problema per i fabbricanti tedeschi era diventato quello della
sovraproduzione, il mercato interno era ormai saturo ed era
necessario cercare nuove possibilità di vendita
all'estero.
Italia e Francia, mercati tradizionali
di prima della guerra,
avevano una propria produzione che difendevano con dazi e imposte, e
anche in Sud America i due paesi erano ben introdotti ed impedivano
l'accesso ai prodotti tedeschi.
Alla Fiera di
Milano solita presenza di aziende estere; varie le novità
italiane
come i nuovi modelli di Condor (Condor II, Condor Junior,
Condoretta), la Klein, la Bencini Comet II e la Gamma Perla con cui
la società romana iniziò una nuova linea di
produzione di
fotocamere con un ottimo rapporto prezzo/qualità.
Alla
Fiera l'apparecchio più ammirato fu sicuramente la Janua
della San
Giorgio, bella ma irraggiungibile a causa del suo alto
costo.
Tra le novità tedesche si poteva citare la Leica
IIIf, la Rolleicord III, i nuovi modelli di Kodak Retina I e Retina
II.
Nello stesso
periodo a Colonia si teneva la Photokina, fiera specializzata di sole
attrezzature fotografiche, che diventava sempre più
importante; nel
1951 gli espositori erano 340 tra cui anche alcune delle più
importanti aziende italiane.
Poche invece le aziende italiane
al Salone di Parigi (Ferrania e Rectaflex)
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