FOTOCAMERE  ITALIANE  1946-1964
ITALIAN  CAMERAS  1946-1964
1959

    Nel 1959 l'industria fotografica giapponese aumentò la propria pressione sui mercati europei ed italiano anche a causa di una contrazione del 20% circa delle esportazioni negli USA.                                                                                                                         Le più importanti fabbriche nipponiche, dopo la grande partecipazione alla Photokina dell'anno precedente, si presentarono in forze sul mercato italiano attraverso nuove aziende distributrici e rappresentanti con il supporto di consistenti campagne pubblicitarie sulle maggiori riviste di settore.

    In realtà l'importazione in Italia dei prodotti giapponesi non era semplice perchè doveva essere compensata da una esportazione in Giappone di merce italiana per un uguale valore, a ciò andavano aggiunte le difficoltà ed i costi legati ai dazi e ad altri balzelli.                     Di conseguenza la disponibilità effettiva di prodotti giapponesi non era costante nel tempo anche se i prezzi erano comunque buoni per il fotografo-cliente.     I modelli in vendita erano praticamente quelli già visti nel 1958.

    L'industria tedesca rispose con la presentazione di nuovi modelli, alcuni molto innovativi, soprattutto per il formato 24x36: le Agfa Colorflex I e II, le Zeiss Contaflex Rapid e Super, la Kodak Retina Reflex S, la Leica M1.                                                                     Un discorso a parte meritano:                                                                                                                                                         - la Voigtlander Bessamatic che venne presentata unitamente all'obiettivo Voigtlander Zoomar, il primo obiettivo a focale variabile (36-82mm) ideato per una fotocamera reflex 24x36                                                                                                                             - la Agfa Optima e la Zeiss Symbolica, due fotocamere in cui la scelta della coppia tempo-diaframma era controllata in modo completo dal sistema esposimetrico; era una “bestemmia” per i dilettanti evoluti ma un grande aiuto per i fotografi più sprovveduti.             Uno slogan accompagnava la Symbolica: ”non dovete pensare......fotografate”

    Sul mercato italiano continuavano ad arrivare anche i prodotti della Germania Est tra cui la nuova Exa II, reflex con pentaprisma per il formato 6x6; iniziavano a fare capolino anche alcune fotocamere dalla Unione Sovietica come la Smena 2 (economica), la Zenith C (reflex 24x36), la Leningrad (24x36 a telemetro).

    L'industria fotografica italiana era in piena crisi, il valore delle attrezzature prodotte era fermo a quello del 1957, in Italia i consumi nella fotografia aumentavano ma andavano soprattutto a favore dell'industria straniera, in primis a quella della Germania.                            Il segmento in cui si sentiva meno la concorrenza tedesca e giapponese era quello delle foto-camere economiche ed infatti le poche novità dell'industria fotografica nazionale furono la Bencini Koroll 35, la Ferrania Ibis e la Ferrania Eura su cui l'azienda lombardo-ligure puntava molto.                                                                                                                                                                                    Venne presentata anche la Ferrania Lince che però era fabbricata in Germania dalla Dacora.                                                                 Alla Fiera di Milano del 1959 il pubblico italiano si mostrò molto interessato anche alla cinematografia in formato ridotto ma le cinecamere erano di produzione straniera, anche giapponese, solo tra i fabbricanti di proiettori c'era una discreta presenza italiana.
 

   
VOCI DALLA FIERA DI MILANO

BENCINI
KOROLL 35

FERRANIA
IBIS 44

FERRANIA
EURA



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