Nel 1962 il
mercato dei prodotti foto-cinematografici in Europa ed in Italia era
in forte espansione; l'industria europea era ancora dominante: se si
considerava il numero degli addetti avevamo l'Europa al primo posto
con 53.000 persone, seguivano gli USA con 26.000 ed il Giappone con
25.000.
In Europa la
Germania dominava, la produzione
tedesca era aumentata del 15% rispetto al 1960, la Agfa, ad esempio,
in 4 anni aveva raddoppiato il proprio personale portandolo a 11.000
addetti ed in tre anni aveva venduto 1 milione di apparecchi Optima.
L'industria
degli USA non stava certo a dormire, in quell'anno l'americana Du
Pont acquistò la tedesca Adox mentre la Kodak
lanciò in tutto il
mondo la nuova pellicola Kodachrome II.
Sempre la Kodak cambiò il
tipo di contenitore per i rulli di pellicola 35 mm in modo che non si
potessero più riutilizzare, ciò per evitare
contraffazioni e
combattere il mercato delle ricariche con pellicole non originali.
L'industria
fotografica giapponese per aumentare la penetrazione nel mercato USA
strinse accordi commerciali con aziende statunitensi, così
le
fotocamere Canon erano vendute anche con il marchio Bell e Howell
mentre le Minolta con il marchio Ansco.
In quell'anno la
Canon
acquistò la proprietà della Mamiya lasciando
però che il marchio
continuasse ad esistere mentre venne centralizzata la progettazione.
Dal punto di
vista tecnico la produzione tedesca era sempre incentrata sulle
fotocamere automatiche, non ci furono grandissime novità ma
possiamo
citare la Agfa Selecta, con automatismi disinseribili, e le reflex 35
mm Contaflex Super B e Voigtlander Ultramatic, evoluzione automatica
della Bessamatic.
L'automazione nella fotografia era ormai
una necessità su cui anche l'industria giapponese era
incamminata
con le proprie fotocamere, ad esempio la Minolta Hi-Matic e la
Olympus Pen EE.
Esplose la
produzione di obiettivi a focale variabile per il formato 24x36,
soprattutto telezoom giapponesi: TeleNikkor 200-600, Minolta Rokkor
80-160, Miranda Soligor 90-140, Sun 90-140.
Tra le
novità
del 1962 una fotocamera subacquea fabbricata in Francia, la Calipso
Phot.
Alla Fiera di
Milano l'automazione la faceva da padrona, soprattutto nel settore
delle cinecamere per il formato ridotto dove però
l'industria
nazionale non era presente; alcune novità nel segmento degli
apparecchi fotografici economici, le Ferrania Euralux 34 e 44, la
Ferrania Lince 3, le Bencini Cometa e Koroll II, la SEDE Kelvin
K.
In Italia andavano bene le vendite per le
fotocamere made
in URSS, qualità discutibile ma prezzi molto convenienti
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