Condor I
Falco
Delta
Rondine
Colibrì
Elioflex
Condor Junior
Condoretta
Condor II |
A mio
parere
il periodo compreso tra il 1947 ed il 1952 fu nella storia della
produzione di apparecchi fotografici a marchio Ferrania il
più
interessante, per il numero complessivo di modelli presentati e per
l'ottima qualità di alcuni di essi, il tutto grazie alla
collaborazione tra due grandi aziende: le Officine Galileo di Firenze
e, appunto, la Ferrania.
La prima società non aveva nulla da
imparare nei campi della meccanica di precisione e dell'ottica, la
seconda sapeva come far conoscere e vendere un prodotto.
Per
quanto
riguarda la fabbricazione gli apparecchi del periodo di cui stiamo
scrivendo possono essere divisi in due gruppi: quelli fabbricati a
Firenze presso le Officine Galileo e quelli fabbricati nello
stabilimento di Milano della Società
Anonima Apparecchi Fotografici Ferrania; nel
secondo gruppo è possibile fare un'ulteriore suddivisione
tra quelli
con obiettivo fabbricato dalla società fiorentina e quelli
con
ottiche non Galileo.
Ricordiamo che a partire dal 1948 a
Milano,
in una parte dello stabilimento ex Cappelli venne
realizzata una linea di produzione e montaggio di apparecchi
fotografici in cui lavoravano circa 600 tecnici sotto la guida di
Ludovico D'Incerti, un eclettico personaggio che affiancava
all'esperienza tecnica ed organizzativa, acquisita in importanti
industrie meccaniche, uno spiccato interesse storico-culturale per il
cinema.
Tra
la fine del 1947 e l'inizio del 1948, dopo una serie di annunci
seguiti da altrettanti rinvii, venne presentata la prima fotocamera
frutto della collaborazione Ferrania – Officine Galileo: la
Condor
(o Condor
I).
La
Condor I era un apparecchio per il formato 24x36 mm su pellicola 35
mm in caricatori standard, veniva fabbricata interamente a Firenze
negli stabilimenti della Galileo, erano fiorentini anche l'obiettivo,
Eliog 50 mm 1:3,5, e l'otturatore, Iscus
Rapid; era una fotocamera compatta e robusta, completa di telemetro,
destinata ad un pubblico di fotoamatori evoluti e, va detto, con
buone possibilità economiche.
Come
vedremo la Condor I segnò la nascita di un piccolo sistema
per il
quale vennero fabbricati una serie di accessori di cui parleremo
più
approfonditamente in un capitolo di questo progetto.
La
Condor I con il suo sistema rappresenta nel panorama delle
fotocamere italiane un oggetto molto interessante per un
collezionista, restò in commercio per almeno 10 anni ed in
questo
non breve periodo venne più volte migliorato:
1951
– l'otturatore Iscus Rapid venne dotato della
sincronizzazione per
utilizzare un lampeggiatore (modello Condor
Ias)
1952
– nuovo otturatore Aplon Rapid (modello Condor
Ib)
1955
– nuovo obiettivo Eliog 50 mm 1.2,8 e otturatore Aplon Rapid
con
autoscatto.(Condor
Ic)
Sempre
nel 1948 venne presentata un'altra fotocamera, questa volta
fabbricata a Milano: la
Falco; da
notare che diversi apparecchi fotografici Ferrania
portarono nomi di animali.
La
Falco era un apparecchio molto più classico, una folding in
metallo
per il formato 6x9 cm su pellicola formato 120.
Come
abbiamo già detto il periodo di cui trattiamo fu molto
intenso e
fecondo per la Ferrania che nel 1949 presentò ben tre nuove
fotocamere: la
Delta,
la Falco
II
e la Rondine.
La
Delta era un apparecchio per pellicola formato 127 su cui produceva
negativi di 4x6,5 cm, di forma compatta era la naturale evoluzione di
meno recenti fotocamere Ferrania come la Eta; nella sua
semplicità
il nuovo modello presentava soluzioni estetiche e tecniche
originali.
La
Falco II era ancora frutto della collaborazione Ferrania/Galileo, in
particolare fu il primo apparecchio fabbricato a Milano ma che
montava ottiche fiorentine.
Come indicava il nome era simile
alla Falco, quindi una folding 6x9 cm su pellicola 120, con obiettivo
Galileo Terog 105mm 1:6,3; rispetto alla Falco presentava altre
migliorie tra cui un otturatore Gauthier Pronto S con sincro-flash ed
autoscatto.
La
Rondine era una fotocamera simpatica e curiosa, un piccolo box per
pellicola 127 e formato 4x6,5 cm, evoluzione se vogliamo di uno dei
primissimi box della Filma; in commercio per diversi anni, almeno 7,
venne fabbricato in tre modelli, alcuni dei quali con rivestimenti
colorati:
modello
A (con
fuoco fisso)
e modello
B (con
fuoco regolabile)
- i
due modelli furono presentati insieme nel 1949
modello
BF (con
fuoco regolabile e sincro-flash)
- presentato
nel 1951
Vorrei ora accennare ad un apparecchio
Ferrania
annunciato e mai fabbricato: la Colibrì; esiste
un'unica immagine di tale apparecchio pubblicata sulla rivista Ferrania
del dicembre 1948,
la fotocamera che vi appare è
del tutto
identica al modello B della Rondine.
Forse
la Ferrania all'ultimo momento ebbe un ripensamento sul nome, o forse
la Rondine a cui pensavano i progettisti in quel momento era qualcosa
di diverso da quella che poi vide la luce.
Nel
1950 furono presentate due nuove fotocamere: la Falco
S
e la Elioflex.
La
Falco S era una riedizione migliorata dei due modelli precedenti, in
particolare montava un obiettivo Galileo Terog più luminoso
(1:4,5)
e un meccanismo di protezione contro le doppie esposizioni; venne
commercializzata per un lungo periodo, almeno 12 anni, ed a partire
dal 1953 fu l'unico modello di Falco in vendita.
Nel
1955 la Falco S venne modificata e l'obiettivo Galileo Terog fu
sostituito da uno Steinheil Cassar di uguale focale e
luminosità
(105mm 1:4,5).
La
Elioflex rappresentò una
novità nel panorama delle fotocamere Ferrania ed italiane
dell'epoca; potremmo definirla come una reflex biottica semplificata
che ricordava nelle forme e nell'uso la più blasonata
tedesca
Rolleiflex.
Anche
la Elioflex utilizzava pellicola 120 e forniva negativi 6x6 cm; era
munita di due obiettivi, uno per fotografare ed uno per inquadrare il
soggetto, ma il secondo era a fuoco fisso, era una specie di mirino a
riflessione di dimensioni più grandi e quindi più
facile da
usare.
Anche in questo caso l'obiettivo da
utilizzare per la
ripresa, Monog 85 mm 1:8, era fornito dalle Officine Galileo, nel
complesso si trattava di una fotocamera robusta che dava buoni
risultati.
Il
1951 rappresentò l'apogeo del sistema Condor con la
presentazione di
tre diversi modelli:
Condor
Junior, Condoretta e Condor II.
Con
la Condor Junior, sempre fabbricata a Firenze, la Ferrania
cercò di
allargare il mercato di questo tipo di apparecchio verso fotoamatori
con minori possibilità economiche; in questo apparecchio
mancava il
telemetro mentre tutte le altre caratteristiche erano uguali a quelle
della Condor I, ovviamente il prezzo era inferiore (31.500 lire
contro 46.000 lire) con un risparmio di circa il 30%.
Anche
per la Condoretta il fattore economico era dominante, il risparmio
era ancora più marcato (24.500 lire contro 46.000 lire) ma
le
differenze con la Condor I erano più consistenti. Nella
Condoretta, sempre fabbricata a Firenze, mancava il telemetro e
obiettivo ed otturatore erano diversi da quelli degli altri modelli
Condor fin qui citati; montava un obiettivo Galileo Terog da 40 mm
1:4 su otturatore Galileo Aplon, le caratteristiche tecniche del
nuovo modello erano forse leggermente inferiori ma nel complesso si
trattava di un apparecchio che poteva dare grandi soddisfazioni.
La
Condor II fu invece creata per essere, al contrario, l'ammiraglia del
sistema Condor, l'oggetto del desiderio tra le fotocamere Ferrania;
due semplici grandezze per esemplificare il confronto con la Condor
I, il prezzo (75.000 lire contro 46.000 lire) ed il peso (700 grammi
contro 450 grammi).
Le
differenze tra i due apparecchi erano molte, due le più
significative:
- il nuovo luminoso
obiettivo Galileo Esaog 50 mm 1:2
- la presenza del
mirino-telemetro nello stesso oculare, funzioni che nella Condor I
erano svolte da due diversi oculari.
Quasi inutile dire che anche
questa fotocamera era fabbricata a Firenze e che tra tutti i modelli
Condor è la più bella ed interessante.
Per
completare la panoramica sui modelli Condor dobbiamo citare anche le
fotocamere Candog
commercializzate all'estero, forse solamente sul mercato australiano;
è certa la produzione della Candog I, copia della Condor I,
sia con
ottica Eliog 50/3,5 che con ottica Eliog 50/2,8, possibile la
realizzazione di Candog Junior mentre non ci sono notizie in merito a
possibili copie della Condor II.
Nel
1952 la Ferrania mise in commercio due nuovi apparecchi fotografici:
la Ibis
e la Astor,
entrambi fabbricati a Milano. La Ibis
era un apparecchio molto
economico in metallo per il formato 4x6,5 su pellicola 127; era molto
semplice: fuoco fisso, un unico tempo di otturazione, poteva essere
di colore nero o grigio perla.
Solo diversi anni più tardi,
nel
1956, l'otturatore di questa fotocamera venne sincronizzato per il
flash: il modello così modificato era indicato nei cataloghi
Ferrania come Ibis
F,
all'estero veniva indicato anche con il nome di Ibis
27.
Alla
Fiera di Milano del 1952 la Ferrania presentò la Astor, un
apparecchio di pregio fabbricato ancora una volta in collaborazione
con le Officine Galileo; anche il nome scelto esprimeva la
volontà
di realizzare una fotocamera “di classe”.
La
Astor era un apparecchio per il formato 6x6 cm su pellicola 120,
montava un obiettivo Galileo Terog 75 mm 1:4,5 su otturatore Gauthier
Prontor S, per rendere l'apparecchio molto compatto il gruppo
otturatore-obiettivo era montato su tubi metallici che si estraevano
dal corpo macchina con un sistema automatico brevettato.
Nel
tempo la fotocamera subì alcune modifiche:
- nel 1953 iniziò la
produzione di un modello con otturatore Gauthier Prontor SV (nei
cataloghi Ferrania era indicato come Astor SV)
-
nel periodo 1955-56 venne fabbricato anche un modello con obiettivo
Steinheil Cassar e otturatore Prontor S (modello indicato come Astor
S); se ne perdono poi le tracce anche nella successiva documentazione
ufficiale Ferrania.
E' giusto ricordare che la Astor fu l'ultima
nuova
fotocamera ad essere fabbricata in collaborazione tra Ferrania e
Officine Galileo.
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